Nel 2019 si è assistito a un vero e proprio record mondiale per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per la prima volta nella storia è stato superato il totale annuo prodotto dai vecchi carburanti fossili, a favore delle risorse rinnovabili, con un aumento da parte anche delle biomasse e da un’ottima gestione del riciclaggio di rifiuti.

E’ accaduto per il Regno Unito, grazie alle politiche decise da Londra. Non era mai stato registrato prima, nonostante tutti gli sforzi fatti in questa direzione dai vari paesi. Durante l’anno appena trascorso infatti il Regno Unito è riuscito dunque a produrre più energia da eolico, idroelettrico, solare e nucleare – che ha rappresentato il 48,5% del totale, in confronto al 43% ottenuto mediante combustibili fossili. Il rimanente? Il restante 8,5% deriva invece da biomasse e dallo smaltimento di rifiuti.

“E’ un momento davvero storico,” ha infatti commentato così la vicenda John Pettigrew, dell’ente nazionale energetico National Grid. “Proprio mentre entriamo nel nuovo decennio,” continua, “dobbiamo riflettere sui grandi obiettivi che stiamo raggiungendo.”

Il Regno Unito è stato proprio il paese in cui è avvenuta la Rivoluzione Industriale e di nuovo assistiamo a un cambiamento radicale mai visto nella storia fino a questo momento. Infatti, da qualche anno sia Londra che il resto del paese hanno deciso di porre un freno alla produzione di energia prodotta da centrali a carbone e altri combustibili.

D’ora in poi le cose saranno diverse. Nell’estate 2020 è stato deciso che dovranno rimanere attive soltanto tre delle vecchie centrali, e anche queste però vedranno la loro fine entro il 2025, almeno secondo i piani del governo britannico.

Dando uno sguardo alla nazione, è possibile notare che questo tipo di produzioni hanno sempre rappresentato la fonte principale di energia per alimentare il paese, con quantità attorno al 75,5% e similari dal 1990 e anni successivi. Considerando queste percentuali, si può davvero apprezzare il volume e l’importanza del cambiamento che si sta venendo a creare, mese dopo mese; rivoluzione che è stata messa in risalto anche da testate come il Financial Times, notando come il Regno Unito sia il paese che ha lanciato e realizzato più progetti tra le maggiori economie mondiali.
Se ciò non bastasse, il Regno Unito è stato il più veloce fra tutte le potenze occidentali a fornire incentivi statali verso le fonti pulite di energia contro i combustibili fossili, concretizzando misure come la Carbon Tax.

Proprio durante l’ultimo giorno del 2019, il principe William e la moglie Kate avevano fatto presente la minaccia dell’inquinamento per il nostro pianeta, culminato nella frase: “Abbiamo soltanto dieci anni per salvare la Terra.”

Il discorso è arrivato mentre veniva annunciato anche l’Earthshot Prize, un’importante iniziativa per sconfiggere il problema del riscaldamento globale, finanziato dal famoso naturalista Sir David Attemborough. Il premio, consistente in milioni di sterline, verrà assegnato a cinque vincitori ogni anno, almeno fino al 2030.

Come ci ricorda William stesso: “Siamo davanti a una scelta netta: o continuiamo a essere come siamo e danneggiare il pianeta in modo irreparabile, o ci ricordiamo del nostro potere unico di esseri umani e della nostra abilità.”