
A fronte della crisi energetica che incalza in tutta Europa, Power Energia ha ritenuto fondamentale fornire un servizio di aggiornamento costante sulle evoluzioni dei mercati e della normativa di riferimento. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione dell’utenza gli strumenti necessari per valutare e quindi programmare la spesa energetica futura, a fronte di uno scenario quanto mai unico nella sua complessità.
A tal proposito, segnaliamo innanzitutto che il mese di dicembre appena concluso ha registrato il picco massimo storico, con riferimento ad entrambe le commodities energetiche (energia elettrica e gas). Il rialzo rispetto al mese precedente, altrettanto speculato, è stato del 25% per l’energia e del 41% con riferimento al gas. Dicembre è stato senz’altro il mese in cui, con ampio ritardo, i riflettori mediatici sono stati puntati con decisione sul settore energetico, generando diversi tavoli di confronto a livello europeo che hanno condotto ad una serie di proposte, frammentarie ed in molti casi contradditorie fra loro, percorribili sul lungo periodo e quindi non in grado di fornire un effetto immediato sui prezzi. Le elenchiamo di seguito:
- Puntare con decisione sulle rinnovabili
- Rivalutazione del nucleare
- Ripresa delle trivellazioni per il gas
- Idrogeno verde
A fine 2021, si sono registrati alcuni accadimenti che hanno determinato una importante reazione al ribasso sui mercati Spot (dove si determina il prezzo variabile applicato in bolletta):
- Navi americane cariche di GNL (Gas Naturale Liquefatto) dirette verso l’Europa
- Mitigamento transitorio delle temperature
- Flessione dei consumi
Come è possibile constatare dai grafici sotto riportati, la flessione è stata importante ma è già in corso un rimbalzo altrettanto marcato dovuto al nuovo irrigidimento delle temperature che richiama in gioco la carenza di gas negli stoccaggi europei, motore originario degli aumenti:


La flessione registrata è stata superiore al 60%, sia con riferimento all’energia elettrica che al gas (relativa al mercato spot e non anche ai futures che restano stabilmente alti). A fronte di un mercato così volatile ed instabile, occorre comunque valutare il peso dell’irrigidimento delle temperature correlato alla complessa situazione legata ai gasdotti europei ed al nuovo balzo del petrolio. Ad oggi, il rialzo rispetto alla flessione di fine 2021 si attesta al 50%.
Che la situazione sia particolarmente complessa si evince anche e soprattutto dall’aggiornamento trimestrale della Maggior Tutela (tariffe definite dall’Autorità) in cui si è registrato un ulteriore rialzo rispetto al trimestre precedente, del 55% per l’energia elettrica e del 42% per il gas.
Il riferimento al mercato regolato dall’Autorità risulta emblematico per comprendere sia la portata degli aumenti che la volatilità del mercato che non rende conveniente prendere posizione con un prezzo fisso in questa fase particolarmente speculata, soprattutto a fronte delle previsioni di un possibile ribasso dei prezzi legato in primis alla stagionalità. Riportiamo a titolo comparativo le tariffe fissate dall’Acquirente Unico per il primo trimestre del 2022 rapportate all’attuale valore del mercato Spot:
PREZZI 1° TRIM. 2022 (ARERA) | |
ENERGIA ELETTRICA | GAS |
0,2878 €/KWh | 0,8794 €/smc |
PREZZI SPOT AGGIORNATI AD OGGI | |
ENERGIA ELETTRICA | GAS |
0,195 €/KWh | 0,80 €/smc |
Come è possibile constatare, il delta fra un fixing (comunque trimestrale come quello della Maggior Tutela) ed il valore aggiornato al mercato è importante ed è riconducibile ad una situazione per nulla stabile e soprattutto lontana dai valori “storici” del mercato che sta costringendo diverse aziende a dover correre ai ripari, improvvisando soluzioni alternative quali turni di lavoro traslati nelle fasce serali fino ad arrivare a interruzioni temporanee dell’attività produttiva.
Tornando all’attualità, a prescindere dal peso irrisorio in termini di volumi trasportati dalle navi americane (l’incidenza rispetto al fabbisogno europeo è minima) tale accadimento, comunque azionato da logiche prettamente economiche (conviene vendere dove il prezzo è più alto), è un messaggio importante lanciato ad una politica che ha l’obbligo di attivarsi a fronte di interi settori industriali sfiancati dai costi energetici e le cui ripercussioni stanno mettendo a dura prova l’intera filiera energetica, falcidiata dai fallimenti a catena dei vari operatori del settore. La crisi è quindi di natura prevalentemente politica derivante dalla mancata/inadeguata programmazione degli acquisti di gas con la Russia, a fronte di una transizione energetica che proprio del gas necessita come soluzione ponte per la progressiva decarbonizzazione da compiersi tramite un percorso ben più articolato che combini interventi strutturali di lungo periodo ad interventi emergenziali come quelli di cui necessitiamo oggi.
La portata della crisi energetica amplierà il suo raggio ad inizio 2022 in quanto saranno coinvolte, anche le realtà che sino al 31/12/2021 erano collocate su di un prezzo fisso e che dal 01/01/2022 dovranno fare i conti con i suddetti aumenti.
Detto questo, Power Energia proseguirà nel suo lavoro di costante monitoraggio ed aggiornamento, percorrendo tutte le strade dirette agli organi competenti, al fine di spronare ulteriori interventi istituzionali che mai come oggi risultano essenziali non solo per la crescita del Nostro Paese ma per l’ordinaria quotidianità di tutte le aziende.
Vi ricordiamo che la Nostra Cooperativa, al pari di tutti i Soci forniti, sta subendo i rincari derivanti della crisi energetica ma, a differenza della maggior parte degli operatori del settore, ha deciso di non incidere sulle quote di commercializzazione, mantenendole allineate a quanto stabilito dall’Autorità in misura minima. Abbiamo inoltre ridotto al minimo gli spread sul prezzo finale, segnalato eventuali opportunità derivanti dall’efficientamento dei costi della bolletta ed applicato tempestivamente le misure previste dai vari Decreti bollette, piuttosto che ricorrere a successivi conguagli. Premesso che la serietà e la solidità della Nostra Cooperativa costituiscono due aspetti fondamentali a fronte dello scenario di grande incertezza dei giorni d’oggi, in cui la semplice continuità della fornitura ad opera del medesimo fornitore è diventato un lusso, l’auspicio resta quello di una presa di posizione degli organi politici competenti soprattutto a fronte della mancata previsione di uno strumento europeo di “vigilanza” sui prezzi.