
Le città rappresentano i luoghi in cui viviamo, in cui ci spostiamo, sono il nostro habitat naturale e collegano diverse comunità, realtà produttive e aspetti della società in un unico territorio. Robert Kunzig, giornalista scientifico da più di 30 anni, afferma che le città “sono nate per unire le persone”. Le città di fatti consumano il 75% delle risorse naturali e producono il 70% delle emissioni globali di CO2 pur occupando poco più del 3% della superficie del Pianeta.
L’Agenzia per la Protezione Ambientale Statunitense (EPA) definisce la Bioedilizia o “Green Building” come la pratica di creare strutture con processi ecologicamente responsabili, ed efficienti per tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso. Questo vale per tutto il processo costruttivo: dalla scelta del sito, alla progettazione, la costruzione, la gestione, la manutenzione, la ristrutturazione e la decostruzione. Questo approccio alla costruzione favorisce anche per tutti i settori dell’economia circolare, quindi per la gestione dei rifiuti, delle acque, per l’energia rinnovabile e per la forestazione.
In bioedilizia il termine per identificare le best practice a livello di sostenibilità ambientale è NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building, vale a dire edifici a consumi di energia quasi zero. Ma di cosa si tratta nello specifico?
La spiegazione migliore è fornita dall’articolo 2 della Direttiva europea sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD) che, sebbene sia semisconosciuta, risale all’ormai lontano 2010 e che ne impone agli Stati membri l’impiego per tutti i nuovi edifici realizzati entro la fine del 2020.
Tale disposizione definisce l’edificio NZEB come “un edificio che ha un consumo energetico molto basso. La poca quantità di energia necessaria dovrebbe essere coperta in misura molto significativa da fonti rinnovabili, preferibilmente prodotta in loco o nelle vicinanze”.
In Italia in particolare un edificio a consumo di energia quasi zero, deve necessariamente soddisfare alcuni regolamenti che impongono requisiti fondamentali:
- stabiliti dal DM 26 giugno 2015 “Requisiti minimi degli edifici”;
- deve rispettare gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili nel rispetto dei principi minimi di cui all’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del D.Lgls 3 marzo 2011, n. 28.
La costruzione di un edificio nZEB
Per realizzare un edificio NZEB vengono effettuati lavorazioni particolarmente focalizzate sull’efficientamento energetico della struttura:
- Isolamento termico dell’involucro edilizio;
- Installazione di impianti termici alimentati da fonti rinnovabili come pompe di calore elettriche o a gas nelle versioni aerotermiche, idrotermali o geotermiche, le caldaie o i cogeneratori alimentati a biomassa, i micro/mini impianti eolici, il solar cooling, i sistemi solari termici e fotovoltaici, la geotermia a media e alta entalpia.
Gli edifici a consumo di energia quasi zero rappresentano l’avanguardia dell’edilizia, che sta volgendo lo sguardo sempre più alla riduzione degli sprechi sia dal punto di vista energetico che di impatto ambientale.