
Una Diagnosi Energetica è una valutazione sistematica di come venga utilizzata l’energia dal punto in cui essa viene acquisita al suo punto di utilizzo finale, identifica come l’energia viene gestita e consumata, ovvero:
- come e dove l’energia entra nell’impianto, stabilimento, sistema o parte di attrezzatura;
- dove essa venga distribuita ed usata;
- come venga convertita tra i punti di ingresso ed i suoi utilizzi;
- come essa possa essere utilizzata in modo più efficace ed in modo più efficiente;
- contiene possibili interventi di efficientamento.
La Diagnosi deve essere redatta in modo conforme ai dettami dell’allegato 2 del D.Lgs. 102/2014; deve essere aggiornata, quindi rifatta, ogni 4 anni ed Il rapporto deve essere obbligatoriamente caricato sul portale dell’ENEA «Audit.102».
La Diagnosi Energetica inoltre costituisce dal 2014 un obbligo legislativo per le seguenti figure economiche:
- Grandi imprese ed imprese a forte consumo di energia;
- Energivore, o aziende a forte consumo di energia. I loro elenchi sono regolarmente emanati ed aggiornati dalla Cassa Servizi Energetici e Ambientali (CSEA–DM5/4/2013). Si tratta di aziende che, secondo il D.M. 5 aprile 2013 e sue successive modifiche, devono rispettare i seguenti requisiti:
- rientrare nelle attività elencate all’Allegato 3 ed all’Allegato 5 delle Linee Guide della Comunità Europea per gli Aiuti di Stato;
- avere un consumo medio annuo, sul triennio di riferimento, maggiore di 1mln di kWh;
- avere un’incidenza del prezzo dell’energia sul V.A.L. (Valore Aggiunto Lordo) superiore al 20%, oppure un’incidenza del prezzo dell’energia sul fatturato maggiore del 2%.
In un contesto in cui i dati ci dicono che più del 70% delle aziende utilizza oltre il 40% dell’energia consumata al di fuori delle ore considerate produttive, lo svolgimento di una Diagnosi Energetica è una grande opportunità; contestualmente all’installazione di un sistema di monitoraggio dei consumi permette una riduzione dei costi energetici che può raggiungere anche il 30% su base annua.
Le opportunità della Diagnosi Energetica sono ultimamente aumentate, il Governo italiano ha aggiornato le norme per l’efficienza energetica, armonizzandole alla direttiva UE più recente, la 2018/2002. L’obiettivo è quello di promuovere e migliorare l’efficienza energetica per raggiungere entro il 2030 ambiziosi traguardi di risparmio energetico, un’indicazione messa al primo posto dalla normativa comunitaria.
Le Diagnosi Energetiche hanno subito tali modificazioni:
- oltre alla sanzione (da 4.000€ a 40.000€, già introdotta nel 2014) viene introdotta un’ulteriore sanzione da 1.500€ a 15.000€, qualora l’azienda inadempiente non presenti la diagnosi entro il termine di 90gg prescritto dal MISE;
- dall’obbligo di diagnosi energetica vengono escluse le grandi imprese che hanno consumi energetici complessivi annui sotto i 50 TEP (circa 250.000kWh). Un decreto del Ministro dello Sviluppo Economico stabilirà quale documentazione trasmettere per dimostrare questo requisito;
- le imprese a forte consumo di energia (che ricadono nel decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 21 dicembre 2017) dovranno (anche se non grandi) dare attuazione ad almeno uno (non tutti) degli interventi di efficienza individuati dalle diagnosi, oppure adottare sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 nei 4 anni che intercorrono tra le diagnosi. Se ciò non viene fatto, la sanzione va da 1.000 a 10.000 euro.
A seguito di tali modificazioni, l’utilizzo della Diagnosi Energetica non solo può rappresentare una riduzione dei costi energetici, ma permette anche di evitare le sopradette nuove sanzioni onerose e facilitare l’ottenimento dei numerosi certificati ambientali (es: EMAS), attestati che permettono a loro volta di ottenere facilitazioni economiche non indifferenti per le imprese.