
Accredia (ente unico nazionale di accreditamento) ha rivelato la condizione italiana in merito alle imprese green del territorio; tutte attività certificate e in linea con le norme previste dall’Unione Europea.
Lo studio di Accredia e il richiamo ai Cam

Per “L’economia circolare nelle politiche pubbliche. Il ruolo della certificazione“, lo studio condotto da Accredia, in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, l’Italia vanta conquiste importanti.
Oltre alla migliore consapevolezza di un approccio circolare all’economia, l’elemento distintivo dell’Italia è aver reso obbligatorio, all’interno dei bandi di gara, i criteri Cam; Criteri ambientali minimi rivolti alle categorie di forniture e affidamento di servizi e lavori, coperte dai decreti del ministero dell’Ambiente. Le più diffuse in Italia, tra le certificazioni Cam, sono le UNI EN ISO 14001.
Imprese green: Italia sul podio
L’Italia si colloca niente meno che al primo posto del podio europeo e al terzo gradino di quello mondiale; grazie alle sue oltre 22 mila aziende green che applicano il GPP, “Green Public Procurement” (l’insieme delle norme europee in materia di appalti verdi), si trova dietro solo a Cina e Giappone.
A certificare le aziende è stata Accredia, che ha verificato tre importanti aspetti:
– l’efficacia dei sistemi di gestione ambientale (Sga)
– la conformità ai requisiti dei bandi di gara green dei materiali, prodotti e servizi offerti
– l’impatto ecologico dei processi produttivi sul territorio e sui lavoratori.
L’attenzione all’ambiente rende onore al Bel Paese

I valori raccolti dalla ricerca, evidenziano come, l’atteggiamento dell’Italia sia particolarmente attento e impegnato nei confronti dell’ambiente; anche se gli altri paesi europei hanno inserito gli stessi criteri ambientali minimi nei bandi di gara, sembra non esserci lo stesso interesse del Bel Paese.
Questo perché, gli altri paesi europei, hanno inserito i Cam nei bandi non come obbligo ma solo come semplice raccomandazione.
Il mercato europeo dei bandi di gara ha una spesa annua di circa 1.800 miliardi, il 14% del Pil europeo; in questo rientrano solo opere, beni e servizi della Pubblica Amministrazione. In Italia, nel 2016, il valore degli appalti pubblici ha raggiunto una quota di 111,5 miliardi.

L’economia circolare, improntata sulla gestione efficiente delle risorse, sulla riduzione degli sprechi e sul riutilizzo, assume un ruolo importante per lo sviluppo nel lungo periodo; si tratta di un’economia già fondamentale in paesi extra-europei come Cina e Giappone; ma per quanto riguarda l’Europa, è negli ultimi anni che l’attenzione del legislatore verso questa economia è cresciuta; gli interventi in tal senso sono stati tanti, fino al più recente nuovo Pacchetto sull’economia circolare.
L’Italia ha quindi compiuto grandi passi in avanti. L’applicazione delle norme e dei principi sugli appalti pubblici green, ha reso il Bel Paese un importante punto di riferimento per l’intera Europa. Inoltre, in linea con le proposte del legislatore europeo, sarà possibile ricorrere a certificazioni accreditate; valido strumento per la verifica di materiali, prodotti, e conformità ai requisiti richiesti. Le certificazioni, nascerebbero dalla valutazione di laboratori qualificati come quello di Accredia, per l’appunto. I laboratori, indipendenti dalle stazioni appaltanti, rappresentano lo strumento giusto per il raggiungimento degli obiettivi della politica ambientale.
L’energia green di Power Energia

Il Bureau of Labour Statistics, l’agenzia di inchiesta nel campo dell’economia, del lavoro e delle statistiche, definisce “green” quell’impresa “il cui lavoro è volto a ridurre al massimo l’impatto ambientale”; non solo, l’unità speciale del dipartimento del lavoro degli Stati Uniti, ha anche individuato 5 gruppi nei quali inserire le aziende che forniscono beni e servizi green:
– energia proveniente da fonti rinnovabili,
– efficienza energetica,
– riduzione e rimozione dell’inquinamento, dell’effetto serra, riciclaggio e altri,
– conservazione delle risorse naturali.

Nella prima categoria, che ha a che fare con l’energia proveniente da fonti rinnovabili, è rintracciabile anche Power Energia, fornitrice di Green Energy e prima cooperativa in Italia per forniture, accreditata come Grossista presso l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente; nata a Bologna, grazie all’iniziativa di Confcooperative Emilia Romagna, Power Energia è diventata Patrimonio di Confcooperative nazionale e di tutto il sistema cooperativo italiano.
Scegliere l’Energia Verde Certificata, “Cuore Verde”, di Power Energia, significa contribuire alla sostenibilità ambientale. L’energia, proveniente da impianti di produzione da fonti rinnovabili, è garantita con i certificati (Garanzie di Origine), rilasciati dal GSE (Gestore Servizi Elettrici); i certificati ne attestano, in maniera certa, la provenienza da impianti eolici, fotovoltaici, geotermici e da altre fonti energetiche rinnovabili. Scegliere “Cuore Verde” di Power Energia, significa non solo rendere la propria attività più eco-friendly, ma soprattutto, contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.