A fronte del repentino cambio del trend di prezzo dei mercati energetici, ci teniamo a fornirvi un tempestivo riscontro in merito a quello che sta accadendo ed alle plausibili prospettive nel breve periodo.

Dopo diversi mesi di stabilizzazione dei prezzi energetici su un range di valori pari a 0,10-0,13 €/kWh per l’energia elettrica e 0,30-0,40 €/smc per il gas, la nuova escalation bellica in Medio Oriente accompagnata da altri fattori quali il presunto sabotaggio del gasdotto Estonia-Finlandia, gli scioperi nel campo del GNL in Australia e l’inizio dell’anno termico, ci hanno ricordato che i mercati energetici dell’era della transizione energetica, sono governati da fragili equilibri, costantemente esposti a timori più o meno fondati che prestano spesso il fianco alle dinamiche speculative.

A tal proposito occorre evidenziare che anche quando le quotazioni spot del PUN e del PSV (indici variabili di riferimento rispettivamente per l’energia e per il gas) hanno raggiunto i valori minimi annuali nel mese di giugno, i futures, sulla cui base vengono determinati i prezzi fissi, sono rimasti stabilmente e proporzionalmente più alti di oltre il 30%.

Per intenderci, oggi, a fronte di un rialzo prepotente dei mercati che hanno raggiunto valori pari a 0,175 €/kWh per l’energia e 0,60 €/smc per il gas, sono stati appena eguagliati i valori dei prezzi fissi proponibili nel miglior momento dei mercati. Questo significa che i previsionali scontavano già in parte un rischio riconducibile alle dinamiche odierne a differenza del mercato spot che ha beneficiato dei fattori climatici e di quelli strutturali ed in parte conseguenziali rispetto ai precedenti, legati alla potenziata produzione di energia da rinnovabili; tali dinamiche hanno permesso ai nostri soci e clienti di risparmiare in maniera importante rispetto a chi avesse bloccato il prezzo.

Il nuovo mutamento del trend legato a fattori imprevedibili, deve pertanto essere letto con la giusta cautela e soprattutto con una consapevolezza: non possiamo più permetterci un nuovo 2022 specialmente a fronte di economie profondamente mutate e indebolite e di una domanda energetica nettamente in flessione rispetto all’anno scorso.

I prezzi potranno salire nel breve periodo ma i fondamentali sino a qualche giorno fa, prima dell’exploit del conflitto in Israele, parlavano di un mercato che forniva evidenti presupposti per una ulteriore flessione dei prezzi, nonostante l’approssimarsi della stagione del freddo.

Proprio a fronte di questi dati, come Power Energia abbiamo ritenuto più cautelativo il vantaggio offerto sul lungo periodo da un prezzo variabile piuttosto che vincolarsi per 12 mesi ad un potenziale prezzo fisso che solamente oggi, a fronte di una importante reazione dei mercati alla guerra, è stato eguagliato dai valori registrati dal prezzo variabile.

Siamo convinti che in un contesto estremamente mutevole come quello degli ultimi anni, prendere posizione sul mercato possa essere effettivamente conveniente solo per qualche mese ma che sul lungo periodo il prezzo variabile possa configurarsi come il miglior compromesso, specialmente a fronte degli spread minimi praticati dalla Nostra Cooperativa.

Detto questo, valuteremo ed analizzeremo con estrema attenzione i prossimi accadimenti e Vi forniremo un dettagliato riscontro qualora ci fosse la necessità di aggiornare i budget aziendali a fronte di valori delle commodities energetiche consolidati al rialzo piuttosto che solo transitoriamente incrementati come risposta alla guerra.

Nel frattempo, gli uffici di Power Energia insieme ai propri partners territoriali, restano a vostra disposizione.