Il 23 ottobre alla Cittadella della Carità di Roma si è svolto il focus sull’efficienza energetica degli immobili del Terzo settore e sul ruolo che gli enti possono rivestire nella transizione verso la sostenibilità.

“Good&Green, l’efficienza energetica per il non profit” questo il titolo dell’incontro. A promuoverlo sono Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e Fratello Sole Energie Solidali impresa sociale, socio di Power Energia.

Il focus ha toccato gli aspetti tecnici, normativi e contrattuali e finanziari dell’efficientamento energetico degli immobili del Terzo settore.

Il presidente di Enea, Federico Testa, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile afferma: «Quando circa due anni fa ci siamo conosciuti con gli amici di Fratello Sole non pensavamo che avremmo potuto portare così avanti le cose. Con Enea ci siamo posti un problema sociale: l’ecobonus era andato a finire soprattutto nelle villette, ma circa il 75% degli italiani vive nei condomini dove c’è la gente che più di tutti avrebbe bisogno di risparmiare. Ci siamo quindi posti il problema di come poter intervenire lì. Abbiamo così inventato la cessione degli ecobonus che ha permesso il diffondersi di iniziative di risparmio energetico anche nei condomini. Il passo successivo era arrivare dove non eravamo ancora riusciti e dove operano le organizzazioni del Terzo settore e lì abbiamo trovato, insieme con Fratello Sole, idee da portare avanti».

A sinistra Federico Testa, presidente di Enea, a destra Fabio Gerosa presidente di Fratello Sole.

«Gli enti del Terzo Settore, impegnati ogni giorno con i più vulnerabili e nelle comunità, possono essere agenti centrali nel cambiamento dei comportamenti quotidiani verso la transizione ecologica. Ma servono strumenti normativi e modelli finanziari ad hoc», spiega il presidente di Fratello Sole e Fratello Sole Energie solidali Fabio Gerosa. «Per questo il convegno organizzato insieme con Enea in Caritas Roma si concentra su alcune delle principali criticità che a oggi ostacolano l’avvio di un processo di transizione energetica su larga scala degli immobili del Terzo Settore come sta invece accadendo per i condomini e le abitazioni private. Ci proponiamo di chiudere l’incontro proponendo all’attenzione del Governo alcune soluzioni attuabili in tempi brevissimi che orientino l’azione politica verso un “Social Green Deal” a tutela dei più poveri».

Ma quanto è energeticamente sostenibile il Terzo settore italiano e quali sono i punti di miglioramento?
Secondo Gerosa «il Terzo settore e gli enti religiosi hanno una grande volontà di virare verso un approccio ambientalmente sostenibile e socialmente responsabile: una ricchezza che non va dispersa! Ma è un ambito ancora tutto da esplorare e rispetto al quale occorrono approcci e metodi specifici. Occorre affrontare una complessità enorme che riguarda aspetti tecnici, normativi, fiscali per efficientare un edificio sociale che è un centro di relazioni, un luogo di accoglienza e di generazione di valore sociale. Coniugare le due cose non è facile ma l’opportunità è enorme e fa risparmiare molte risorse alla Stato. La transizione ecologica orienta gli immobili in cui opera il Terzo Settore da una situazione di “sentinelle di solidarietà sul territorio” verso una che possiamo chiamare “fari della sostenibilità”»

Sono i Soci di Fratello Sole la vera particolarità dell’asset illustrato da Gerosa: Enti del Terzo Settore che partecipano alla transizione sostenibile. «Questa dinamica, decisiva, fondata sul riappropriarsi anche tecnicamente di un mondo a noi parallelo – quello della tutela del Creato – è sviluppata attraverso il braccio operativo “Fratello Sole Energie Solidali impresa sociale“ nata insieme a una grande multiutility come IREN, e mette insieme in relazione dinamica diversi aspetti, tutti molto importanti» prosegue Gerosa. «Il nostro modello prevede la realizzazione di interventi tecnici per l’efficientamento energetico da attuarsi attraverso la ricerca di strumenti di finanza di impatto, la cosiddetta finanza “paziente”, che uniamo alle agevolazioni fiscali. A ciò è collegato il nostro supporto per la comunicazione degli interventi e la valutazione di impatto per analizzare quanto la nostra azione ha generato in termini ambientali, sociali ed economici. Molto di più, dunque di una semplice Energy service company, un progetto culturale di largo respiro».

«Il nostro fine» conclude il presidente di Fratello Sole «è sì aiutare a generare risparmi sulla spesa energetica che gli Enti possano reinvestire in attività assistenziali, ma insieme generare valore ambientale e sociale da trasmettere alle comunità perché diventino veicolo di sostenibilità»