Il 19 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’atteso Decreto-Legge, n. 34 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Il decreto ha stanziato 55 miliardi di euro di risorse per sostenere imprese, artigiani, commercianti, professionisti, lavoratori e famiglie nella nuova fase di ripresa economica e sociale del Paese.

Sul totale degli investimenti sono stati investiti 600 milioni per ridurre nel 2020 i costi fissi delle bollette elettriche per le utenze non domestiche in bassa tensione.
Fra le molteplici agevolazioni è stata inserita, all’interno dell’Articolo 30, una strategia di riduzione degli oneri delle bollette elettriche, le così dette Bollette Light: quote più leggere per tre mesi per le piccole e medie imprese, un intervento questo che potrebbe interessare 3,7 milioni di PMI e che prevede il taglio dei costi fissi in bolletta.

In particolare per quanto riguarda la spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in BT (Bassa Tensione) diverse dagli usi domestici, per i mesi di maggio, giugno e luglio l’Arera dovrà rideterminare le tariffe di distribuzione e misura dell’energia elettrica al fine di azzerare le attuali quote fisse indipendenti dalla potenza relative alle tariffe di rete e agli oneri generali per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione, mentre per i soli non domestici in BT con potenza superiore a 3,3 kW le tariffe di rete e gli oneri generali saranno rideterminati applicando una potenza “virtuale” fissata convenzionalmente a 3 kW, esclusi gli oneri di commercializzazione. Per l’attuazione della misura la spesa (600 milioni € per il 2020) verrà effettuata attraverso un versamento del Mef sul Conto emergenza Covid istituito presso la Csea.

Oltre a queste informazioni, sono stati previsti risparmi chiari e precisi per i prossimi mesi:

  1. il primo è un risparmio parametrato al valore vigente nel primo trimestre dell’anno, sulle componenti tariffarie fisse applicate per punto di prelievo;
  2. il secondo riguarda le sole utenze con potenza disponibile superiore a 3,3 kW, la cui spesa effettiva relativa alle due voci in bolletta “trasporto e gestione del contatore”, non superi quella che, in vigenza delle tariffe applicate nel primo trimestre dell’anno, si otterrebbe assumendo un volume di energia prelevata pari a quello effettivamente registrato e un livello di potenza impegnata fissato convenzionalmente pari a 3 kW.

Il Decreto Rilancio, in conclusione, vuole permettere la ripresa di molteplici attività agevolandone i costi d’impresa, soprattutto dal punto di vista energetico. Strategiche potrebbero quindi rivelarsi le fonti energetiche sostenibili, sostenute anche dall’Ecobonus presente nello stesso Decreto, che non necessiteranno di costi di transizione elevati da un piano tariffario ad un altro e che, a differenza delle classiche bollette, garantiscono un risparmio economico nel lungo termine.